Il Comune di Neirone


L’ambito territoriale di Neirone si estende in una valle incisa dal corso dell’omonimo torrente.

Il borgo viene citato per la prima volta in un documento ecclesiastico, risalente al 1047, tuttavia una tomba a cassetta rinvenuta nella frazione di Roccatagliata, ora conservata al Museo di Archeologia Ligure di Genova, databile al V secolo a.C., testimonia le origine remote del primo insediamento. In epoca storica Neirone ricadeva nel territorio di Roccatagliata, attuale frazione del capoluogo, dove sulla culminazione dominante l’abitato sorgeva il castello e, al di sotto, la Chiesa di San Lorenzo. Fu costruita per legato testamentario di Luca Fieschi e oggi si presenta nelle sue forme seicentesche. I nuclei insediativi si adagiano sulle pendici vallive, sul versante orientale si dispongono oltre a quello di Neirone, capoluogo, gli abitati di Carpeneto, Corsiglia e Roccatagliata, sul versante occidentale, a partire dal fondovalle, sorgono le altre frazioni di Acqua di Ognio, Ognio, Orticeto, Rosasco, San Marco d’Urri, Lezzaruole; nell’alto bacino si trova Siestri un piccolo nucleo ma noto per essere citato da Dante nella Cantica del Purgatorio. Le emergenze monumentali sono rappresentate da edifici religiosi, presenti nel capoluogo e in tre frazioni, con il loro patrimonio storico artistico conservato nel tempo.

La Chiesa di San Maurizio a Neirone, risalente all’epoca seicentesca, sorse su un edificio assai più remoto di cui non resta altra testimonianza che un notevole bassorilievo in ardesia, raffigurante l’immagine dell’Agnus Dei, murato nella parete esterna della canonica e attribuibile ad un ignoto lapicida del XIV secolo.

Il fulcro dell’abitato di Ognio è costituito dalla Chiesa di San Rocco; la costruzione del primo nucleo dell’attuale edificio risale, presumibilmente, agli anni compresi tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XVII secolo, mentre il campanile fu eretto tra 1922 e il 1924. La Chiesa di San Marco d’Urri, sorta in posizione isolata, in prossimità dell’antico percorso che da Acqua di Ognio sale in direzione della Scoffera, viene fatta risalire agli anni che vanno dal 1567 al 1603. Il suo campanile, il più alto dell’intera valle, svetta slanciato sul contesto rurale circostante costituendo un vero e proprio elemento di polarizzazione visiva.

Numerosi sono gli episodi di architettura spontanea che ancora permangono all’interno del tessuto dei nuclei sparsi sul territorio quali case rurali e mulini. Sul corso dei tanti torrenti e rivi sono ancora presenti ben quindici ponti in pietra, risalenti ad epoche passate, che ancora oggi consentono di raggiungere i siti abitati.

l Comune di Neirone
Neirone: al centro la Chiesa Parrocchiale di San Maurizio martire
Il palazzo sede del Comune di Neirone
Particolare della facciata di San Maurizio martire
Particolare del campanile di San Maurizio martire
Chiesa di San Maurizio martire: lastra raffigurante l’Agnus Dei.
Anonimo lapicida del XIV secolo
Antico ponte presso Ognio
La Cappelletta sul Passo del Portello
Vista della Val Fontanabuona dal Passo del Portello
Comune di Neirone particolare della Chiesa di San Maurizio e dell’edificio sede del Comune
Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo martire nella frazione di Roccatagliata