Il Castello della Pietra


Fu eretto probabilmente prima del 1200 congiungendo due maestosi torrioni naturali di conglomerato oligocenico che svettano per circa 150 metri.
Le notizie più remote risalgono 1234, ma il primo documento in cui è citato direttamente il castello è rappresentato da un atto del 1252 relativo ad un giuramento di fedeltà di alcuni signori locali ad Opizzone della Pietra e a suo nipote.

Nel XIV secolo la giurisdizione del castello e le sue terre passarono nelle mani degli Spinola che, per un brevissimo periodo, lo cedettero ai Fieschi. Risale al 1452, invece, una lettera di Francesco Sforza, Duca di Milano, ai suoi agenti nella quale esprime il desiderio di “spianare” il Castello della Pietra, rifugio di Filippo Spinola.

Nel 1518 Tolomeo Spinola lasciò in eredità i suoi possedimenti ad Antoniotto e Gerolamo Adorno.

Nel 1579 dei banditi occuparono il castello per circa un anno fino a quando la Repubblica di Genova lo riconsegnò alla famiglia Adorno insieme a parte della refurtiva. L’arrivo delle truppe napoleoniche decretò la fine della fortezza che fu anche incendiata e disarmata dei suoi cannoni.

Per la sua posizione elevata e difficilmente espugnabile costituì un formidabile presidio per il controllo del territorio. Fu per molto tempo dimora di un castellano che aveva il compito di gestire i beni fondiari e le strade, riscuotere le tasse e amministrare la giustizia per conto del feudatario.

La forma dell’attuale edificio risale al Cinquecento. Alcune tracce della più antica struttura si possono riconoscere nei resti di un’antica soglia presente al di sotto dell’attuale ingresso e di un muro perimetrale.

Il Castello è costituito da due corpi impostati a quote differenti. L’avancorpo doveva essere costituito da tre piani la cui scansione è ancora ben leggibile nei fori ricavati nei muri perimetrali e nella roccia per l’alloggiamento delle travi di sostegno dei solai.
Il salone principale, che presenta un soffitto a volta in parte ricostruito, doveva costituire il cuore dell’insediamento fortificato dove si svolgevano le attività quotidiane degli abitanti come del resto è testimoniato da quello che rimane dell’ampio camino. All’interno del Castello vi sono tre cisterne che rappresentavano una riserva d’acqua, indispensabile per la vita quotidiana e una certa sicurezza in caso d’incendi.

La vicenda della rinascita del castello ha avuto inizio sul finire degli anni ‘70 quando gli eredi Beroldo, allora proprietari, lo donarono all’amministrazione comunale.

Il Centro di Studi Storici Alta Valle Scrivia, con l’aiuto di numerose associazioni di volontari, iniziò nel 1981 una campagna di sgombero delle macerie il cui livello massimo è reso attualmente visibile dalla linea rossa dipinta sulle pareti. I materiali recuperati sono in parte esposti al Museo Archeologico Alta Valle Scrivia ad Isola del Cantone.

L’opera di recupero e restauro si è orientata verso la ricomposizione dell’originario aspetto figurativo esterno e sono stati condotti con rigore filologico denunciando sempre gli elementi di nuova introduzione per garantire una chiara lettura delle parti preesistenti. Inoltre è stato risistemato il sentiero di accesso e creato un punto di informazione - ristoro.

Nel 2008 è stato realizzato un primo allestimento costituito da una serie di pannelli che illustrano, insieme ad alcuni diorami, la storia, il recupero e l’architettura del Castello della Pietra. L’ultimo intervento, reso possibile dai Fondi Europei P.O.R. Fesr 2007 - 2013, ha previsto la realizzazione di un grande plastico raffigurante il territorio della Valle Scrivia e delle strutture castellane presenti.

Il Castello della Pietra
Il Castello della Pietra e il torrione maggiore
Il Castello della Pietra prima degli interventi di restauro
I volontari rimuovono i detriti dal salone
Ragionamenti fra architetto e maestranze sull’estradosso della volta
Ricostruzione del tetto sul camminamento di ronda
Il Castello della Pietra visto dal torrione maggiore
Sale interne
Il salone principale
Il completamento dell’allestimento sopra la volta del salone
L’allestimento museale dedicato alle nobili famiglie genovesi
Il plastico rappresentativo del territorio della Valle Scrivia
con le sue strutture castellane
Disegno del ‘700 dell’Ing. Matteo Vinzoni. In esso è rappresentato il castello e il ponte levatoio